La Satureia, o Santoreggia, fa parte della famiglia delle Labiatae ed era un erba molto diffusa fra gli antichi Greci ed i Romani.
Dall’aroma particolarmente vivace, la santoreggia era ed è un ottima spezia che serve a condire e ad accompagnare principalmente i secondi piatti, siano essi a base di pesce o a base di carne.
Virtù, questa, abbastanza insolita in quanto fra le spezie utilizzate in cucina, non sono molte quelle che accompagnano con successo entrambi i tipi di secondo piatto.
I Romani importarono la Santoreggia dai Greci e ben presto questa si diffuse in tutta Europa. Durante il Medioevo venne tipicamente usata per farcire o per accompagnare piatti di cacciagione ed è da allora che è stata chiamata “erba fagiolo”, come in molte zone la si conosce.
Dall’aroma davvero apprezzabile, la Santoreggia è ottima per farcire la Trota, pesce d’acqua dolce solitamente di difficile abbinamento.
Fate sciogliere 75 gr. di burro in un padella e soffriggete leggermente un cucchiaio di cipolla tritata finissima fino a che non diventa trasparente.
In una terrina, mettete 125 gr. di pane grattugiato, un uovo, il succo di un limone e 2 cucchiaini di santoreggia fresca finemente tritata o un cucchiaio di santoreggia secca. Aggiungete sale e pepe ed amalgamate fino a quando il composto non è divenuto completamente omogeneo.
A quel punto, unite la cipolla ed amalgamate di nuovo l’impasto.
Lasciate riposare per almeno 15 minuti, poi procedete a farcire il pesce che andrete a cuocere al forno.
Se volete riempire cacciagione o rollè di carne, sostituite nell’impasto il limone con, a seconda del piatto che desiderate farcire, due cucchiai di acqua o di latte o pochissimo brodo di dado. In quest’ultimo caso, dovrete regolare di conseguenza la quantità di sale.