La tradizione popolare assegna alla pianta dell’origano (nome botanico: Origanum vulgare) il magico potere di proteggere dalle energie negative e dagli incidenti: la sua morte improvvisa è considerata un segno nefasto, di difficoltà e sofferenze d’amore.
Un tempo era un’usanza comune regalare piante d’origano alle ragazze in età da marito o che avevano avuto un amore infelice. Chiamato anche “dittamo selvatico” o “erba acciuga”, è una pianta perenne alta circa 60 cm, con fusto eretto, legnoso, ramificato nella parte superiore e rossastro; le foglie sono minute e speculari, picciolate e di forma ovale, mentre i fiori, che compaiono in estate, manifestano un color porpora e crescono raccolti in spighe.
L’origano è un’erba comune delle zone mediterranee e, quando cresce in climi freddi e umidi, non è molto pepata ed ha un sapore acerbo; la pianta che cresce spontanea nell’Italia meridionale ha un aroma molto più intenso della medesima varietà che cresce in Italia del nord.
Nella cucina italiana l’origano è particolarmente importante come pianta aromatica e viene largamente impiegato pe insaporire carni arrosto e in umido, pesce , salse, pizze e conserve; può talvolta venir aggiunto anche alle polveri di peperoncino messicane. Altresì viene spesso utilizzato per le sue proprietà terapeutiche, in quanto presenta diverse e preziose proprietà: in particolare è tonico, stomachico, antisettico ed espettorante. In campo fitoterapico vengono impiegate le foglioline e le sommità fiorite, le quali vanno raccolte in estate, in piena fioritura.
La pianta contiene tannino e principi amari, oltre ad essere molto ricca di un olio essenziale che ha le medesime qualità di quello di timo. Aggiunto al cibo, è molto utile per alleviare i disturbi dovuti ad una cattiva digestione (come ad esempio meteorismo ed emicrania), mentre per stimolare le funzioni dello stomaco e curare mal di testa, dolori ventrali e raffreddori, viene somministrato sotto forma di infuso, di decotto e di vino.
Il decotto contro il raffreddore si prepara facendo bollire per 5 minuti 15 grammi circa di infiorescenze e di foglie in mezzo litro d’acqua e, quindi, si filtra: tale dose serve per tre somministrazioni al giorno. Il decotto, invece, per contrastare l’asma è leggermente differente e si devono far bollire per 10 minuti 30 grammi di sole cime fiorite in un litro d’acqua: si dolcifica con il miele e se ne bevono 3 tazzine al giorno.
Come rimedio per uso esterno si può preparare un cataplasma caldo di foglie, in caso di torcicollo; il suo infuso, aggiunto all’acqua del bagno, ha un effetto piacevolmente stimolante e profuma e purifica la pelle.
Un fondamentale accorgimento riguarda il fatto che il suo olio essenziale è estremamente volatile e per questo si raccomanda di essiccare rapidamente le parti di origano da conservare, in modo da non diminuire le loro virtù aromatizzanti e medicinali.