La Ruta (nome botanico: Ruta graveolens) è una notissima erba che cresce spontanea nell’Europa meridionale e nel Medio Oriente ed il suo nome scientifico deriva dal greco rhyesthai che significa “salvare” o “aiutare”.
Al tempo dei romani, infatti, veniva usata come antidoto per i veleni, soprattutto di serpenti: un rimedio oltremodo efficace che in poco tempo si diffuse, insieme all’avanzare degli eserciti romani, in tutta Europa. Per molto tempo è stata considerata un’erba sacra: i sacerdoti druidi la spargevano nelle loro case e nei posti di lavoro per scacciare il diavolo e gli spiriti maligni, mentre più tardi, in caso di peste, veniva tenuta in casa per proteggersi dalle pulci, portatrici del morbo.
I pavimenti delle prigioni e le aule d’udienza erano cosparse di ruta in modo da arginare la temuta ”febbre della prigione”, causata dalle pulci e dai topi, mentre gli ufficiali della corte ne portavano sempre con sé un piccolo mazzetto in modo da evitare il pericolo di essere infettati dai prigionieri che l’avessero già contratta.
La ruta, inoltre, durante il Medioevo, veniva usata come ingrediente nella preparazione del vino aromatico alle erbe, ed ancor oggi viene usata in Spagna e nell’Italia meridionale per aromatizzare il brandy.
Attualmente viene coltivata soprattutto come pianta ornamentale più che per motivi terapeutici, oppure per essere usata in cucina.
Tuttavia essa presenta una serie di importanti proprietà medicinali, grazie alla ricchezza dei suoi componenti attivi (olio essenziale, tannino, alcaloidi, resina, vitamina C, vitamina PP e glucosio): è emmenagoga, stimolante, rubefacente e antispasmodica intestinale.
Le parti utilizzate a tal fine sono le foglie tenere e le parti aeree. Poiché tossica a dosaggi errati, si sconsiglia la preparazione erboristica domestica e piuttosto si faccia riferimento all’erboristeria.
Essa infatti viene somministrata soprattutto per via esterna, sotto forma di olio e tintura in frizioni e massaggi per alleviare dolori articolari, nevralgie e crampi.
L’infuso, diluito e in piccole dosi, allevia i dolori mestruali, mentre il cataplasma di foglie fresche schiacciate (e coperte con una garza) combatte efficacemente qualsiasi ascesso; l’olio di ruta è impiegato come rimedio esterno in particolare nei casi di nefrite.
Un’importante avvertenza riguarda l’utilizzo dell’olio essenziale, in quanto deve venir somministrato sempre in piccole dosi e sotto controllo medico, in quanto un suo uso scorretto può provocare gravi infiammazioni all’apparato urinario; esso, che al contatto può persino causare irritazioni cutanee, non deve mai essere assunto dalle gestanti poiché si ritiene abbia effetti abortivi. In cucina la ruta viene scarsamente utilizzata, anche se, in quantità minime può aromatizzare gradevolmente i piatti di pesce; più frequente il suo uso, invece, per la preparazione di grappe e amari con proprietà digestive.