Secondo la tradizione la rosa (nome botanico: Rosa damscena, Rosa centifolia, Rosa gallica) è “il fiore dei fiori”, in quanto li supera tutti per bellezza e profumo. In natura esistono più di diecimila varietà di rose, ma di queste solo poche vengono coltivate per il loro profumo ed il loro aroma; tuttavia i petali di qualunque rosa profumata possono venir sfruttati con successo in cucina.
Secondo le testimonianze storiche, la Persia, già ai tempi di Cristo, esportava questi fiori eccelsi e ancor oggi l’olio di rosa (attar di rose) viene prodotto in Iran utilizzando gli antichi metodi: esso è oggigiorno molto costoso e perciò avviene sovente che venga adulterato con quello di palmarosa o persino sostituito con quello di guaiaco o di geranio. Essendo molto intenso, in gastronomia si usano generalmente l’acqua o l’essenza di rosa molto diluite.
Da secoli è usanza preparare bevande profumate alla rosa: si racconta che i romani ne mettessero i petali nel vino per aromatizzarlo dolcemente e che i persiani ottenessero persino un ottimo vino a base di petali di rosa.
Nel Medioevo essa veniva molto impiegata nelle erboristerie dei conventi per la preparazione di colliri (mediante l’utilizzo del succo) e di unguenti efficaci in caso di affezioni alla bocca (attraverso l’uso della polvere, talvolta mescolata a miele).
Oltre a ciò, i monaci di quel tempo ne ricavavano un olio particolare, chiamato “rosato”, utile contro svariate malattie e numerosi disturbi: esso poteva essere bevuto, al fine di ammorbidire l’intestino e di smorzare l’eccessivo bruciore di stomaco, o poteva venir applicato (mescolato ad aceto forte) per disinfettare le ferite e in caso di ustioni.
Il suo uso in ambito terapeutico è continuato fino ai nostri giorni: l’infuso dei suoi petali (nella quantità di circa 5 grammi per ogni mezzo litro d’acqua) serve per preparare delle compresse da applicarsi due volte al giorno in caso di infiammazioni o irritazioni alle palpebre; il medesimo infuso, se bevuto, può essere assai utile per combattere la diarrea e la dissenteria (in virtù delle proprietà astringenti dei petali).
Per eliminare le macchie della pelle, si adopera invece una miscela di radici e foglie, da applicare direttamente sulla parte interessata. Le modalità di utilizzo di questa pianta rinomata tuttavia non finiscono qui: in Occidente si usa infatti candire i petali di rosa per ottenere un originale dessert decorativo e profumato; è possibile inoltre preparare un aceto alla rosa (molto adatto per condire le insalate verdi tenere), mettendo i suoi petali in infuso oppure aggiungendo all’aceto qualche goccia di estratto alcolico di petali di rosa.
Nell’Europa dell’est è costume preparare una deliziosa marmellata di petali di rosa ed aromatizzare il miele con essi, mentre in India si preparano succhi di frutta e piatti dolci in cui l’acqua o l’essenza di rosa sono fondamentali.