Tra la miriade di erbe esistenti, il prezzemolo (nome botanico: Petroselinum hortense) è forse una delle più utilizzate: non solo come pianta ornamentale, in virtù delle sue foglie geometricamente decorative e di un verde vivace, ma anche e soprattutto per i componenti essenziali in essa presenti, quali vitamina A, B, C (in notevoli quantità), olio essenziale (ritenuto leggermente afrodisiaco), ferro ed altri sali minerali.
Originario dell’area mediterranea orientale (o forse dell’Asia sudoccidentale), il prezzemolo viene comunemente coltivato in tutti gli orti d’Italia come pianta aromatica. Talvolta può comunque essere rinvenuto anche allo stato spontaneo. Gli antichi romani lo utilizzavano perlopiù come tonico, ma per secoli è stato impiegato per sanare molti disturbi.
Racconta un’antica leggenda che mangiare un po’ di prezzemolo ogni giorno faccia aumentare la virilità maschile e la fertilità nelle donne.
Appartenente alla famiglia botanica delle ombrellifere, si tratta di una pianta bienne, dalla radice carnosa talvolta ramificata e dalle foglie lucide e picciolate, disposte a rosetta o a volte erette, se la pianta non ha uno spazio sufficiente per svilupparsi.
In ambito fitoterapico è molto utilizzato ancor oggi, per le sue proprietà diuretiche, diaforetiche, emmenagoghe, antisettiche ed antispasmodiche.
Grazie al suo alto contenuto vitaminico e di ferro, quest’erba è stata sempre considerata un tonico generale ed un ottimo stimolante della digestione; aggiunto all’acqua del bagno, può avere un effetto benefico contro i reumatismi.
Vengono utilizzati i semi, la parte aerea della pianta, il gambo e la radice, raccolta in autunno ed accuratamente essiccata.
Può essere somministrato a scopo medicamentoso mediante infuso, decotto e succo, per alleviare i dolori ventrali e regolarizzare le mestruazioni.
Un decotto molto efficace contro l’itterizia prevede l’utilizzo di circa 30 grammi di radice di prezzemolo e un’ugual quantità di radice di sedano; si deve far bollire il tutto per 15 minuti e si devono assumerne 3 tazze al giorno.
Il suo infuso può, inoltre, servire come rimedio esterno per sciacquare i capelli dopo lo shampoo e renderli più lucenti, mentre il cataplasma realizzato con le foglie e gli steli è molto utile da applicare in caso di ecchimosi, contusioni e punture di api (deve venir rimosso e rinnovato almeno 3 volte al giorno): le foglie possono servire come rimedio antibatterico in caso di piaghe o ferite di qualunque genere.
Si possono usare i suoi gambi come supposte naturali per i lattanti stitici e le radici per preparare una tisana diuretica, molto efficace contro l’idropisia e i calcoli renali.
Un’avvertenza importante riguarda il fatto che i medicamenti a base di olio essenziale di prezzemolo possono, in dosi eccessive, causare intossicazioni ed avvelenamenti; dovranno perciò essere assunti solo dietro prescrizione medica.
Nella cucina italiana è di certo una delle erbe aromatiche fondamentali e deve essere sempre aggiunto al termine della cottura, per non comprometterne l’aroma.