Il curioso nome dell’Achiellea (nome botanico: Achillea millefolium) deriva dall’eroe greco Achille, il quale, secondo le antiche leggende, apprese le virtù di quest’erba magica dal centauro Chirone. Un tempo essa veniva usata come emostatico naturale ed uno dei nomi popolari con cui è conosciuta in Francia (Herbe aux charpentiers) si riferisce appunto a questa proprietà, in quanto i carpentieri sembra ne facessero gran uso poiché si tagliavano spesso durante il lavoro (in alcune regioni viene infatti popolarmente denominata “erba dei tagli”).
L’achillea è conosciuta nei testi di botanica e di medicina naturale anche con il nome di “millefoglie” e possiede una vasta gamma di nomi volgari: erba pennina, millefiori, sanguinella, trementina ed ortica del diavolo.
Appartenente alla famiglia delle composite, è una pianta perenne, alta dai 30 ai 60 cm, con la radice strisciante ed il fusto eretto e coriaceo, molto ramificato e con foglie alternate, pennate ed allungate; i fiorellini, riuniti in appariscenti corimbi, compaiono a cavallo tra la primavera e l’estate e presentano un color bianco e rosato. Si tratta di un’erbacea che cresce comunemente lungo le siepi e i sentieri e nei prati incolti di tutta Europa ed è molto diffusa in Italia.
Presenta spiccate virtù dal punto di vista officinale, in quanto è ricca di olio essenziale, eucaliptolo e achilleina e di preziosi sali minerali, come il fosforo ed il potassio; se ne utilizzano a tal fine le foglie e le sommità fiorite, raccolte in estate dopo la fioritura (giugno) e fatte essiccare in luogo ombroso.
Possiede importanti proprietà stomachiche, antinfiammatorie, antipiretiche, antispasmodiche e sedative, grazie ai suoi componenti attivi.
Può essere assunta in combinazione con altre erbe sotto forma di infuso, per contrastare l’influenza, il raffreddore e la febbre; la tisana di achillea è ottima anche in caso di problemi digestivi e dolori mestruali. Come si è già accennato, quest’erba è molto impiegata per uso esterno come cicatrizzante: il cataplasma preparato con il suo succo fresco (o con il suo infuso, nella quantità di circa 50 grammi di foglie fresche per ogni litro d’acqua) può infatti venir applicato con efficacia su piaghe e piccole ferite, per disinfettare e velocizzare la cicatrizzazione, mentre con il suo decotto è possibile realizzare degli impacchi in caso di emorroidi. Se si aggiunge una manciata di achillea all’acqua del bagno, si otterranno benefici effetti rilassanti; in cosmesi è molto utilizzata per la pulizia della pelle.
Il vino di achillea è infine impiegato esternamente in caso di geloni e screpolature della pelle. Esiste un’altra varietà di achillea (Achillea herba-rota), la quale cresce spontanea nelle zone alpine ed avente le medesime proprietà del millefoglie; essa presenta un carattere maggiormente aromatico e, per questo, viene spesso impiegata nella preparazioni di liquori.