Nella denominazione Cardi vengono comprese molte piante, tutte dalle caratteristiche abbastanza simili. Il Cardo Mariano, ovvero il Silybum Marianum, viene utilizzato sia a scopi ornamentali per il bel colore porpora del cupolino, per usi alimentari, l fusto cotto e le foglie fresche e private delle spine, cia a scopi curativi.
Il Cardo Mariano deve il suo nome ad una leggenda legata alla Vergine Maria. Le foglie del cardo hanno dentature che presentano spine gialle nella parte terminale, mentre le nervature presentano delle macchie di colore bianco, simili a gocce.
La leggenda narra che la Sacra Famiglia, in fuga verso l’Egitto, inseguita dalle truppe di Erode che cercavano Gesù per ucciderlo, mentre stava per essere raggiunta dai soldati trovasse riparo e rifugio proprio fra le piante di cardo, che li protessero con le loro acuminate spine e che, per nascondere le gocce di latte cadute dal seno di Maria, si trasformarono in fusti picchiettati di macchie bianche, facendo in modo che i soldati non cercassero oltre e salvando in questo modo Maria.
Ma non è l’unica leggenda che vede come protagonista il cardo: in Germania si narra che nel luogo che aveva visto commettere un eccidio, ogni giorno allo scoccare del mezzogiorno cresceva un cardo che, nella forma, ricordava una persona. Ogni giorno, il cardo cresceva e si completava fino ad assumere la forma completa di braccia, gambe e 12 teste. Un pastore, passando in quel luogo a mezzogiorno, posò il suo bastone nel luogo dove sorgeva il cardo ed il bastone prese immediatamente fuoco, mentre il braccio del pastore rimase paralizzato.
Un’ altra leggenda vuole che, proprio grazie al cardo, ci sia concesso di sapere se la persona a cui teniamo prova vero amore per noi: si raccoglie un cardo mariano fiorito, e alla vigilia della Festa di San Giovanni, dopo averlo bruciacchiato, lo si mette in un bicchiere di acqua. Se durante la notte il cardo riacquista colore, allora siamo amati.
Ancor più antica invece, la leggenda che vuole il cardo nato come espressione di dolore della terra per la morte di Dafne, caro a Pan e a Diana. Le spine rappresentano il dolore, le gocce sono le lacrime che la terra stessa versò alla morte del pastore.